i nuovi padroni di casa – parte 2

marianna

La richiesta di riportare il gatto è come una doccia fredda, in pochi giorni mi ero così abituato ad averlo intorno che sto quasi per dire di no. Mentre prendo tempo e penso cosa fare, ascolto la persona al telefono; è disperata, a quanto pare una cosa del genere non si è mai verificata prima, e nonostante gli ex proprietari minaccino querele e denunce, loro sono dalla mia parte e lasciano la decisione a me. Mentre lei parla mi rendo conto di una cosa, Miroul non si è mai veramente abituato alla casa, è felicissimo di stare con me, ma si vede che è un gatto abituato ad essere libero di uscire di casa e andare in giro. Tenerlo costretto dentro una casa come la mia, è forse una cattiveria, e probabilmente è meglio che torni dai precedenti proprietari. Comunque mi dispiace tantissimo.

Prendo appuntamento per il giorno dopo, e dopo pranzo prendo un taxi e riporto Miroul alla colonia di torre Argentina. Giusto per la cronaca, l’utilizzo del taxi è una soluzione obbligata: chi abita a Roma sa benissimo che è impossibile trovare parcheggio da quelle parti, e quindi l’automobile non si può usare. Altrettanto non indicati sono i mezzi pubblici (autobus/metropolitana) ci mettono troppo tempo e fanno in continuazione accelerazione/fermate; il povero gatto soffrirebbe troppo.

Arrivato alla colonia di torre argentina riconsegno il gatto, mentre Daniele (la persona che mi aveva fatto il colloquio) e gli altri si scusano nuovamente dell’accaduto. Da quello che dicono (e non dicono) capisco che gli ex proprietari di Miroul dovevano essere veramente dei maleducati, per il modo piuttosto arrogante con cui hanno preteso (non richiesto) di riavere il gatto.

A questo punto devo scegliere un nuovo gatto da adottare, parlando con Monica, una delle volontarie del centro, espongo le mie necessità, sono alla ricerca di un gatto tranquillo, che si adatti bene alla vita di casa, e che non desideri andarsene in giro all’aperto. Mi consiglia “Marianna”, una gatta nera di circa un anno, che in quel momento sta comodamente sdraiata in una cesta.

Marianna è stata trovata dai volontari della colonia con entrambe le zampe anteriori spezzate, l’hanno presa e curata, una volta guarita è stata sterilizzata come tutti i gatti della colonia; nella zona dell’operazione ha ancora il pelo corto e si vedono ancora i punti che si assorbiranno nel giro di un mese.
Accetto il consiglio e prendo “Marianna”, mentre vado via sorridendo faccio notare ai volontari del centro che sono arrivato con un gatto nero e vado via con un altro gatto nero.

Arrivato a casa, come previsto il gatto appena arrivato va a nascondersi sotto il letto. Solo che, a differenza di Organza che si era fatta avvicinare da subito, questa ha troppa paura e rifiuta ogni contatto. La lascio tranquilla per non spaventarla ulteriormente, prima o poi capirà che nessuno vuole farle del male.
Durante la notte, Marianna si rende conto che il sopra del letto è più comodo della parte di sotto, per cui sale e si mette a dormire in un angolo. La mattina la trovo ancora nel suo angolino ai piedi del letto, ma dovendo scappare per correre al lavoro, preferisco non avvicinarmi e spaventarla.

Al ritorno dal lavoro, dopo oltre 24 ore dall’arrivo in casa, finalmente riesco ad accarezzare Marianna, è felicissima, e da quel momento si arriva a stabilire che il letto rappresenterà sempre una zona “sicura” della casa, dove non potrà mai accaderle nulla di male.
A questo punto l’unico problema sono i rapporti tra i due gatti, Marianna è spaventatissima e come Organza si avvicina soffia. A quasi due settimane di distanza ricominciamo la stessa storia.

Continua

Tags: , , , ,

About the Author

Post a Reply

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Top