allora è un vizio

Per chi non avesse seguito le puntate precedenti, riguardanti le mie attività informatiche casalinghe, recentemente ho giocato con i siti Internet. Per prima cosa ho aperto un sito di ricette di cucina, poi dato che mi ero divertito, avevo cambiato il look al mio vecchio sito di racconti di viaggio. Infine avevo aperto un sito di informatica, dove ho riversato il mio (poco) sapere. Doveva essere finita qui. Doveva.
Invece no, recentemente ho aperto un altro piccolo spazio su wordpress.com. Se la qualcuno si dovesse chiedere di cosa altro voglio parlare in giro per la rete, la risposta è semplice: niente. Non mi serviva un nuovo spazio per scrivere, mi serviva un account su wordpress.com.
Facciamo un passo indietro. Due dei miei siti (quello di cucina e quello informatico) sono realizzati sulla piattaforma wordpress. Per lavorare con wordpress ci sono due possibilità, o si utilizza la piattaforma proprietaria, piuttosto chiusa, di wordpress.com o si scarica il sorgente, e si installa su un server con le adeguate caratteristiche.
Personalmente ho preferito la seconda possibilità che mi lasciava più libertà, ma …
Altro passo indietro (ultimo), su wordpress, essendoci la possibilità di commentare gli articoli, è purtroppo piuttosto diffusa la pratica dello spam, in pratica viene messa come commenti la pubblicità ad altri siti. L’unico modo per difendersi è attraverso un plugin che controlla se il commento è spam oppure no. Per attivare questo plugin è necessaria una chiave che costa 5$ al mese. Se, al contrario, ci si registra su wordpress.com (le cui funzionalità base sono gratuite), si ottiene una chiave per questo plugin.
Cosa avrei dovuto fare, pagare 5$ al mese, o registrarmi (gratuitamente) su un altro sito di blog?
E, visto che ormai lo spazio lo avevo, ho deciso di utilizzarlo. Non avendo niente da metterci, ho deciso di utilizzarlo come contenitore, raggruppando come feed rss tutti gli aggiornamenti degli altri siti. L’indirizzo è marziocarro.wordpress.com
Non è assolutamente necessario andare a visitarlo. Ma solo per questa volta.

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