sindrome della rana bollita

Si dice che se si mette una rana nell’acqua bollente, questa salta subito fuori per trarsi in salvo. Se al contrario la mettiamo nell’acqua fredda, e accendiamo il fuoco scaldando l’acqua lentamente, la rana non si accorge del cambiamento, o se non altro non lo ritiene pericoloso, e rimane dentro finché non muore bollita.
La stessa cosa accade anche a noi: se ci troviamo di fronte ad un grosso cambiamento in negativo reagiamo subito per trovare una soluzione; se al contrario il cambiamento è lento e impercettibile, non ce ne accorgiamo e rimaniamo in una situazione che peggiora continuamente. Il discorso è valido sia per la vita privata, sia per la vita lavorativa.
Anche io mi sono trovato spesso in questa situazione, e la cosa grave è che, come la rana, quando ci sei dentro non te ne rendi conto. Però c’è un modo per accorgersi di questo progressivo peggioramento: guardare le cose da “fuori”.
Una vacanza, un viaggio di lavoro, o qualsiasi cosa che per un certo periodo ti tolga dal solito ambiente per far vedere qualcosa di nuovo o diverso ha come effetto un cambiamento di prospettiva utile a tale scopo. Al ritorno vediamo le cose in modo diverso, più distaccato, e prima di rituffarci nella solita vita abbiamo la possibilità di fare una analisi obiettiva.
Tornando all’esempio della rana, potremmo accorgerci che l’acqua in cui stiamo tornando è diventata troppo calda, e che non è il caso di rimanerci.
E’ una cosa che consiglio a tutti di fare ogni tanto, perché altrimenti si corre il rischio di rimarene “bolliti” senza accorgersene, come la famosa rana.

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