solidarietà – il ritorno

lavoro

Circa due anni e mezzo fa scrivevo dei contratti di solidarietà. L’azienda per cui lavoro stava per incominciare ad applicare i contratti di solidarietà, e ci era appena arrivata la comunicazione. Era una cosa che ci era stata imposta, ed ero piuttosto arrabbiato, direi quasi furioso. Avevamo di fronte due anni con questo regime, e poi avrebbero deciso cosa fare.

Col tempo ci siamo abituati a questo regime, e a parte i lati negativi (la riduzione dello stipendio) abbiamo incominciato a vedere i lati positivi (più tempo libero a disposizione); arrivando quasi a dispiacersi, al termine dei due anni, di non avere più questi giorni liberi.
Adesso, a distanza di due anni e mezzo, stiamo per incominciare un altro ciclo di solidarietà. L’azienda per cui lavoro ci ha appena comunicato il calendario dei giorni da passare a casa, e tra qualche giorno incominceremo a farlo.

Contrariamente a quanto successo la volta precedente dove eravamo tutti arrabbiati e profondamente contrari alla cosa, questa volta ci sono atteggiamenti diversi. Qualcuno continua ad essere contrario per la riduzione dello stipendio; qualcun altro, tra cui il sottoscritto, è contento per avere un paio di giorni al mese liberi.
In linea di massima, volendo generalizzare, posso affermare che chi ha famiglia, e quindi è più attento alle spese, è scontento; chi è singolo, e quindi tutto sommato non ha tutte queste spese, è felice di un po’ di libertà in più.

All’inizio ero indeciso se tornare a parlare dei contratti di solidarietà, anche perché, purtroppo, è diventata una cosa comune tra le aziende e sono in molti a doverne subire gli effetti. Poi mi sono detto che non posso incominciare ad evitare di parlare di tutto quello che potrebbe non piacere al lettore, finirei con non scrivere più nulla, a parte parlare del tempo.

Quindi, concludendo, tra pochi giorni ricominciamo con la solidarietà. Due giorni al mese. Adesso che arriva la primavera-estate mi godrò le belle giornate, e me ne andrò al mare, gatti permettendo. Con l’arrivo dell’inverno mi troverò qualcosa da fare.

 

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