il matrimonio di mio cug(g)ino

Sabato scorso sono andato al matrimonio di mio cugino. E con questo potrei concludere, dicendo che ho detto tutto, e lasciando al lettore tutte le considerazioni implicite di questa affermazione.
Sarebbe un po’ una carognata, visto che il lettore non può sapere bene cosa sottointendo, quindi forse è il caso di dare qualche spiegazione aggiuntiva.
Non sono contrario al matrimonio (cioè si, ma non è questo il punto), mi chiedo solo perché tutti quanti, amici e parenti decidono sempre di sposarsi a luglio.
Gli anni di un certo tipo di lavoro, mi hanno portato ad avere una certa insofferenza verso la giacca e la cravatta, ma se è proprio necessario me la metto. Malvolentieri ma la metto. Se poi consideriamo un sabato di luglio, in cui potrei essere al mare, tra l’altro in un orario che va dalle 11:00 alle 13:00, ed a questo aggiungiamo che, secondo le previsioni, si tratta della giornata più calda dell’intera settimana, dove sono previste temperature tra i 35 e i 38 gradi, si può ben immaginare quanto sia il “malvolentieri” con cui sono andato in giro in giacca e cravatta per l’intera giornata. Quindi, per tutti quelli che mi conoscono e che potrebbero volermi invitare al loro matrimonio, una preghiera: per favore, evitate di farlo a luglio-agosto.
Tralascio la funzione religiosa, dove la mia insofferenza verso questo tipo di cerimonie raggiunge i massimi livelli (altro che giacca e cravatta) per passare al pranzo.
Ma di questo ne parliamo la prossima volta.

To be continued.

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